Anche quest’estate si sono tenuti due campi, nella splendida cornice della Cittadella di Belluno.
Il primo, per i giovanissimi dagli 11 ai 13 anni, Sunshine Camp, ha avuto come tema la verità. Una cinquantina di ragazzi, fra animati e animatori, si sono lasciati guidare dalle parole sulla verità che Chiara ci ha regalato, affidandoci alcune luminose frasi del Vangelo e la propria esperienza. Durante il campo abbiamo potuto proprio sperimentare come la verità ci rende liberi, sono successe diverse cose che ce lo hanno fatto vivere.
Nell’aria c’era spesso la stupenda canzone di Nek: Credere, amare, resistere, la cui ultima frase è: La verità ci rende liberi. Molto bello il gruppo degli animatori, ragazzi dai quattordici a poco più di vent’anni, con il nostro seminarista Diego e il potente contributo del simpaticissimo don Daniele dal Molise.
Anche questa volta Dio non si è tirato indietro: normalmente i nostri campi giovani sono strutturati in modo da invitare i ragazzi a un’esperienza viva del suo Amore, con tante proposte di formazione e di preghiera in crescendo, nella speranza (che si è sempre avverata) che per l’ultimo, decisivo giorno tutti possano davvero incontrare il Signore. Stavolta Lui è arrivato con forza già il pomeriggio del giorno prima, durante un momento di preghiera improvvisato che si è trasformato per tutti in una vera Pentecoste. Dopo tutto è stato facile.
Nonostante l’esperienza di tanti campi, mi hanno sorpreso diversi messaggi di genitori arrivati dopo il campo, che mi raccontavano di come vedessero trasformati i loro figli. Anche stavolta “abbiamo visto vite cambiare”!
Ecco il racconto di alcuni partecipanti, animatori e animati:
È stata un’esperienza meravigliosamente gioiosa. Per quei giorni mi sono veramente sentito amato di un amore immenso! E ho imparato una cosa: la verità è una sola, Gesù.
Dio ha cominciato immediatamente a lavorare, tanto che già la prima sera non esistevano più le persone abbandonate a se stesse, ma tutti facevano parte del gruppo. Quest’anno Dio è arrivato in anticipo. I ragazzi hanno insegnato a tutti noi che Dio arriva quanto più lo vogliono. In un campo sulla verità, quello di sotto ha cominciato a disturbare, ma anche stavolta i ragazzi ci hanno insegnato il valore della sincerità nelle piccole cose.
Questi giorni passati con voi e con Dio sono stati indescrivibili… è stato come toccare con mano un pezzo di paradiso! È sempre bellissimo pregare con i ragazzini! È incredibile vedere con quanta facilità, voglia e amore sono in grado di incontrare Dio. Egli stesso ci insegna: “Se non vi convertirete e non diventerete come questi bambini, non siete adatti al regno dei cieli”. Ebbene, dopo questo campo, ho la carica giusta per testimoniare il mio Sì: “Io voglio CREDERE, AMARE e RESISTERE”!
Non basta un grazie per descrivere questi giorni… La maggior parte di voi li ho conosciuti 4 giorni fa e ora siete come fratelli per me! In questi quattro giorni ho capito tante cose, in realtà questi 4 giorni mi hanno cambiato la vita!
Il secondo campo, per i ragazzi delle superiori, Camp One, ha avuto come tema l’unità. Anche qui le toccanti parole di Gesù e il bellissimo audio di Chiara ci hanno fatto da guida. Il gruppo degli animatori, arricchito dalla presenza del nostro seminarista Marco, è stato impagabile. Anche la squadra della cucina, come nel campo precedente, era costituita da gente di preghiera, che ha contribuito attivamente ai momenti più importanti. Momenti di formazione (Alessandra, Elisa e Davide) si sono alternati a momenti di preghiera. In effetti non ci abbiamo forse mai dato dentro con la preghiera tanto quanto in questo campo; non c’è stato nessun momento di giochi. Ma durante le riunioni animatori (almeno due al giorno, per pregare e per avere il polso della situazione e capire come il Signore ci guidava) ci è sembrato che il gruppo reggesse bene l’impatto, nella gioia, nell’allegria e in un unità crescente.
La seconda sera abbiamo celebrato una Messa dedicata al perdono. È durata tre ore e mezza, non certo per mia volontà ma perché mi è stato impossibile fermare un esercizio del perdono inarrestabile, in cui la presenza di Dio è stata tangibile e commovente. Grazie alla tanta preghiera, anche questo campo ha potuto essere esperienziale e molti hanno avuto un forte assaggio di cosa può essere l’unità in Dio.
Lascio la parola ai ragazzi. Questo articolo sarà un po’ prolisso ma mi sembra ingiusto non condividere storie così belle. Ecco alcuni dei loro racconti:
Questo mio primo Campo di Nuovi Orizzonti è stato qualcosa di indescrivibile. Solamente in 6 giorni ho veramente capito moltissime cose, prima di tutto il vero significato dell’unità, della fratellanza ma soprattutto ho sperimentato la vicinanza con Dio già nella terza giornata e quindi mi ha permesso di vivermi il resto del campo con un amore superiore e più profondo. (…) Questo campo mi lascia molto diversa, cambiata, come una persona nuova con una famiglia che si è creata alle mie spalle in pochissimo tempo. (…) Tra tutti noi si è creato un legame di amore così forte che in 17 anni non avevo mai visto e questo può essere merito soltanto Suo.
Questo campo mi ha cambiato nel profondo, ho aperto, anzi Dio mi ha aperto una porta nel cuore che non era mai stata aperta. Finalmente ho avuto il coraggio di essere me stesso con gli altri. Prima indossavo molte maschere e a volte non capivo chi ero nel profondo. Questo campo mi ha insegnato L’UNITÀ. L’unità che si è formata qui è indescrivibile. Ho conosciuto amici con cui ho stretto un bellissimo rapporto, senza nessun timore. Parlo di timore perché prima avevo paura del giudizio del prossimo nei miei confronti. Non credo che ci sia una cosa più bella di Dio e del suo amore generato nelle persone. Mi è parso di comprendere che questa unità la devo portare e trasmettere alla mia famiglia ed ai miei amici non appena sarò fuori di qui.
Quando arrivai qui mi sono sentito subito bene, non so neanche spiegarlo. Intanto la cosa che mi ha sorpreso è stata l’UNIONE che si è creata subito con tutti, sia ragazzi che adulti. Un amore grande, una felicità condivisa nella nostra diversità, un’intesa incredibile senza nessun pregiudizio, agendo spontaneamente e cercando con tutto il cuore l’affetto reciproco da darci. Da un punto di vista personale e intimo mi ha colpito e ho capito COSA VUOL DIRE PERDONARE! Non avevo mai pensato al perdono in modo così intenso, e quando tornerò a casa sono pronto a perdonare tutte quelle persone che non mi sono simpatiche.
È stato un MIRACOLO, quando abbiamo fatto pace; ho sentito che la ferita si stava chiudendo e che eravamo più unite di prima. Tornerò a casa con questo dono. Voglio portare l’unità a chi non l’ha ancora sperimentata.
Il tema centrale di quest’anno era l’unità, quindi ho cercato per prima cosa di sperimentarla con le persone nuove che mi stavano attorno e nel giro di un giorno si era instaurato un rapporto di amicizia talmente forte che mi sembrava di conoscere da una vita queste persone. Il fatto che conferma quest’affermazione è che ognuno di noi sia riuscito a confidare agli altri le parti più personali della propria vita. Ho incontrato persone che mi capivano, con le quali potevo essere totalmente me stessa, mi sono sentita amata da Dio e dagli altri, in soli quattro giorni ho potuto sperimentare un’unità mai provata altrove, come se fossimo stati uniti tutti da un filo conduttore, da una cosa in comunione; la gioia nell’amore di Dio.
Ti ho visto nei loro occhi, Signore, ti ho sentito nei loro abbracci ed ho visto il tuo sorriso nei loro volti. Questo campo è stato un miracolo grandioso per me, mio Signore. Non è stato un semplice campo religioso, ma qualcosa di ben più immenso! Un paradiso in terra, ecco come definirei tutta questa unità e questo amore che tutti abbiamo ricambiato in ugual modo. Eri nell’aria e nei loro cuori, mai mi sarei potuto aspettare una cosa simile.
Tu lo sai che io sono una persona asociale, del tipo che in un gruppo di persone mi ritiro con il telefono e mi dissocio senza farmi amici né niente, che raramente partecipo ad attività e che tra scegliere di isolarmi e stare con altre persone io mi isolo. STRANAMENTE, invece, in questo campo ho trovato delle persone, ma non la solita unica persona a cui, ogni tanto, mi appiccico e finisce lì, no, sono stata con tutti.Non si può capire quanto fossi sorpresa, per la primissima volta in tutta la mia vita stavo bene in un gruppo affollato di persone, dimenticavo persino il telefono in mensa o sul divano, tanto ero presa da altro e per questo ti devo davvero tanto. Per la prima volta ho sentito Dio.
Innanzitutto questa è stata la mia prima volta che facevo un campo; all’inizio non volevo venire perché sapevo che non conoscevo nessuno e, come al solito, io ho paura delle novità, delle nuove esperienze e di tutto ciò che è ignoto. Questo campo mi ha fatto diventare più sicura e meno timorosa di ciò che la vita mi pone davanti. Durante questi giorni ho conosciuto delle persone meravigliose che mi hanno fatto passare dei momenti magnifici, e sono sicura che è stato Gesù a farmele incontrare. Questa esperienza mi ha fatto capire che Gesù, mentre prego, mi ascolta come nessun altro fa, e che con il suo aiuto sono pronta a tutto. In questi giorni, la preghiera è stata un punto cardine, e l’incontro con Gesù è stato bellissimo. Dentro me si sono concentrate tantissime emozioni diverse e soprattutto bellissime. È come se l’onda di Gesù mi avesse trasportato, cullandomi. Mi sono sentita amata come non mi ero mai sentita. Prima vagavo come una barca in un mare tempestoso, ma dopo tutto ciò mi sento guidata.
Penso che i campi che fanno a Nuovi Orizzonti siano una delle esperienze più belle che io abbia mai vissuto, appena sono arrivata tutti mi hanno accolto con un amore che non ho mai provato in altri luoghi, l’unità, l’amore di Dio e reciproco sono fortissimi. C’è anche un grandissimo senso di gioia e di pace che mi hanno accompagnato durante tutto il tempo, le persone mi sembrava di conoscerle tutte da anni anche se in molti casi era la prima volta che le vedevo. È difficile spiegare con le parole tanto amore e gioia che in soli 4 giorni sono divenuti parte integrante di me stessa, ho legato più fortemente con le persone in pochi giorni di campo che in anni di scuola e penso che solo l’amore di Dio sia capace di ciò. Sono state molte le esperienze che mi hanno segnato qui, e ne racconterò una in particolare, che inizialmente sottovalutavo e banalizzavo ma che mi ha davvero fatto incontrare Dio. Si tratta di 3D (domande di Dio), un’adorazione eucaristica durante la quale si va a coppie davanti all’altare e dopo aver pregato Dio, la persona accompagnata prende un bigliettino da un cestino posto sotto il Santissimo, in cui è riportato un breve passo del Vangelo che ti pone una domanda, che può essere una sorta di “risposta” alle tue preoccupazioni o anche semplicemente cosa Dio ti sta chiedendo. Durante questa esperienza ho visto Dio prendersi cura delle situazioni di ognuno, ho visto persone piangere di gioia e lo Spirito Santo scendere su ognuno di noi.
Per me questo campo è stato carino! Io ho sentito di più Dio non nella luce nella notte ma nelle domande di Dio. L’ho sentito più forte, era un amore che in vita mia non l’avevo mai sentito così forte. Io sono una che odia tutte queste cose di Dio, non ci voglio credere. Ma ora ho iniziato a capire tutto di me tramite Lui. Mi è molto piaciuta questa esperienza, spero che la facciano molti altri ragazzi che non credono in Dio come me! Perché ti cambia il cuore!
Per me il campo è stata un’esperienza fantastica e irripetibile, perché ho incontrato la vera unità e ho conosciuto delle persone fantastiche. Grazie a questa esperienza sono riuscito a sentire veramente Dio vicino a me. L’unità che ho vissuto in questi 5 giorni è stata una cosa meravigliosa, tra noi c’era la presenza di Dio, ci si poteva confrontare e parlare della tua vita. Ho conosciuto tutti da poco e sembriamo conoscerci da sempre.
In questo campo ho capito molte cose, tra le quali la parola PERDONO. Perdonare non è facile e a volte non si sa cosa vuol dire; me lo ha fatto capire in un modo fantastico questo campo. Io prima di venire qua ero in un momento di buio, in un momento di tristezza, appena arrivato (anche se per me questo è il 2° campo) mi sono sentito accolto in una maniera indescrivibile; le persone che non conoscevo le ho conosciute in pochissimo tempo ed è stata un’emozione indescrivibile.
Pensavo: “So già cosa aspettarmi dal campo: nuove amicizie, persone ancora più strane di me e sensazioni già provate negli scorsi campi”. Lo pensavo, ma di fatto non è stato così. O almeno sì, certo le amicizie le ho fatte, ma un incontro così ravvicinato con Dio credo di no. Non è mai stato così chiaro come al CampOne.
Non posso trovare le parole adatte, ma vedere così tanti ragazzi che si conoscono da un paio di giorni amarsi così ardentemente, mi fa vedere Dio. Vederli pregare con le lacrime agli occhi nonostante molti fra loro ignorassero completamente Dio prima di venire a questo campo mi fa capire che Lui c’è. Grazie a questi ragazzi splendidi ho potuto capire qualcosa di me, ho potuto fare esperienze fortissime. Ho capito quanto perdonare sia difficile, ma allo stesso tempo qualcosa di bellissimo, che libera e fa vivere meglio.
Ho scoperto me stessa, ho scoperto quanto Dio mi ama, quanto tiene a me… nella Luce nella Notte e nella 3D per la prima volta ho sentito di andare bene così come sono, ho sentito un balsamo che veniva spalmato sul mio corpo, sulla mia anima… ho sentito come quelle ferite così sanguinanti iniziavano ad essere meno dolorose e più sopportabili… Questo campo mi ha donato la voglia di vivere, ho sentito proprio una risurrezione della mia anima. Il tema che si è trattato mi ha fatto scoprire il valore dell’amicizia, dell’unione con gli altri. Ho scoperto un amore gratuito, non avevo nulla da offrire eppure ho ricevuto tanto.
Quando sono arrivato a questo campo mi aspettavo tanto, e direi che Gesù ed ognuno di noi me lo ha ripagato cento volte di più; avevo un forte bisogno di guarire queste mie ferite ed infatti il primo momento dove mi sono sentito toccato da Dio è stato nel momento del perdono durante la Messa. I momenti più forti del campo però per me sono stati quando abbiamo fatto la 3D, dove ho ricevuto molte risposte alle domande che avevo, quando abbiamo fatto il momento di condivisione e la preghiera dell’ultima sera, perché mi ha fatto capire quanto può essere importante il prossimo nella mia vita, per questo voglio ringraziare Dio per il dono dell’ascolto. Questo campo a me ha fatto capire tante cose, mi ha fatto scavare nel profondo e mi ha guarito tutte quelle situazioni dove non vi era amore, mi ha veramente fatto comprendere che Dio è con me in ogni momento, e anche quando sbagliamo e tutto sembra non andare per il verso giusto Lui resta con noi; inoltre mi ha aiutato molto nella conoscenza di me stesso perché mi ha messo davanti a tante situazioni che neanche io volevo vedere. GRAZIE A TUTTI, SIETE MERAVIGLIOSI E IMPORTANTI PER ME!
Sono arrivata qui mostrandomi forte e facendo finta di non aver paura di niente. In realtà mi nascondevo dietro questa finta forza per non mostrare la paura di me stessa, degli altri e in particolare di Dio. Ciò che mi ha colpito è stata la preghiera nella quale mi sono sentita di nuovo amata, capita ed accettata per quello che sono. Dio ha toccato il mio cuore, e mostrandogli le mie ferite mi sono resa conto che non c’era più bisogno di nascondersi. Ho capito che Dio vuole tutto di me, i miei pregi, difetti, le mie ferite. L’unità e l’amicizia che si è creata in questi cinque giorni mi ha sconvolto e mi ha cambiata.
Io assicuro, dal profondo del cuore, che incontrare Dio è l’esperienza più meravigliosa che possa esserci. Dico sul serio, è una sensazione impareggiabile. Chiudete gli occhi e immaginate di essere avvolti dalla luce, dall’amore, di sentire davvero di non essere soli. Immaginate ora una persona accanto a voi, e poi un’altra, e poi un’altra ancora, e così via, fino ad arrivare a trenta, quaranta, cinquanta persone. Davanti al Santissimo, affidando a Dio sogni, paure, speranze, donandogli ciò che si ha e ricevendo in cambio il centuplo. Persone che hanno storie e ferite, con cui condividere giorni di vero paradiso.
Questo è il mio primo campo con Nuovi Orizzonti. Io molto sinceramente non volevo venire, sono stata costretta dai miei genitori. (…) Io son partita controvoglia con il cuore chiuso e pronta con mille maschere da indossare, volevo nascondermi ma soprattutto non volevo farmi conoscere… (…) Questo campo è l’inizio della mia “VERA” VITA!! Una vita che non sarà più sola e con mille problemi da gestire ma Dio mi tiene per mano e non mi lascerà mai. (…) Per me ora la strada è lunga, ma ho trovato le mie ali, quindi potrò volare!
È strano come si riesca ad arrivare a un’unità così forte con qualcuno che fino a pochi giorni prima era un perfetto estraneo. Nei momenti di preghiera e di incontro con Dio ho potuto percepire e provare una pace pazzesca e una gioia che mi ha invaso il cuore. Lui era veramente lì, presente accanto a me, e mi diceva che nonostante le mie paure, i mei difetti, la mia incostanza, il mio essere così piccola, Lui mi AMA.
Sono solo alcuni dei più di 50 racconti. Ogni commento mi sembra inutile… Voglio solo ringraziare chi ha reso possibili queste meraviglie: Dio, che con i giovani non finirà mai di meravigliarci e, oltre chi ho già citato, l’equipe di Vena D’Oro che ci ha accolto con molto cuore e pazienza, Pia e la sua dolce musica, Mirko, Nicola, Danielino e Elli con le loro forti testimonianze e tutti i partecipanti ai campi, che hanno permesso al Signore di continuare a dipingere questo capolavoro.