C’è una canzone che dice “..aspettando primavera” e ascoltandola in questi giorni, mi è sembrata la giusta sintesi di come per lo più si vive in inverno, in particolare in questo inverno.
In inverno, in genere, lo sguardo è subito preso dai grandi alberi spogli, dai davanzali senza fiori, da tappeti di foglie secche, dal gelo che sembra averla vinta su tutto quello su cui si posa.
Ma se invece lo sguardo si fa più attento, si scopre con stupore una parte di natura che proprio in inverno prende vita, si notano con meraviglia germogli che, anziché temere il freddo, lo attendono amichevolmente e che proprio in lui trovano la forza per venire alla luce, per nascere di nuovo.
E’ incredibile come la natura ci faccia da maestra di vita!
Penso a quante volte il mio sguardo in inverno è stato grossolano e superficiale e quante poche volte è stato più attento e profondo al punto da notare quella parte di natura che proprio in inverno prende vita, si risveglia.
Quante volte ho sospirato “aspettando primavera” davanti ad alberi spogli e non sono stata capace di ascoltare più in profondità la vita di siepi meno evidenti, ma piene di bacche così rosse da attirare l’attenzione anche dei più distratti. Quante volte ho guardato con malinconia il cadere delle foglie, senza accorgermi di fiori ancora vivi non per caso, ma perché forti più del gelo!
E se la natura è maestra di vita: come non pensare che tutto questo parli di noi e della nostra vita!
Stiamo vivendo un tempo che rischia di portare l’inverno anche dentro di noi, quella parte di inverno apparentemente come “tempo di morte”, in cui si rischia di credere che il gelo abbia la meglio sulla vita; in cui cadono così tante foglie che la malinconia, la disperazione rischiano di prendere il sopravvento; in cui sembra che il “freddo” superi i limiti di ogni copertura e abbia il potere di raggiungere il cuore spaventandolo e terrorizzandolo.
Proprio in questo tempo credo sia urgente avere il coraggio di portare lo sguardo del nostro cuore più in profondità, oltre ciò che appare come più evidente e andare verso ciò che si vede meno, ma che è più forte della morte.
Oggi più che mai è urgente scorgere con attenzione i segni di vita che germogliano anche in inverno, saper ascoltare la vita più forte della morte, saper sentire il calore del sole più forte del gelo, custodire la “primavera dentro” anche in inverno.
Non è un caso che l’Avvento è un periodo di attesa del “germoglio” di Iesse, un segno meraviglioso del desiderio di Dio di “germogliare” in inverno, nel nostro inverno!
E allora l’Avvento non è un tempo di attesa della primavera dopo che è passato l’inverno, ma un tempo di attesa della primavera nell’inverno!
E’ l’attesa del Sole che viene a scaldare al punto da sciogliere il ghiaccio, della Vita che rinasce lì dove sembra aver preso il sopravvento il gelo, del Soffio leggero che porta Pace lì dove c’è terrore e paura, della Luce che fa germogliare fiori e bacche rosse dove sembrava impossibile…perché sia primavera anche in inverno!
Ma per riuscire a scorgere germogli in inverno è necessario uno sguardo attento, silenzioso, profondo.
Ed è questo sguardo che chiediamo come dono di Natale perché possiamo accogliere nel nostro cuore quella “Primavera” di cui il mondo oggi ha urgentemente bisogno e diventare germogli a nostra volta per riportare speranza nel cuore di chi l’ha persa, calore in quei cuori in cui il gelo ha preso il sopravvento, vita nuova lì dove tutto appare secco.
Che sia un Natale in cui il nostro sguardo riesca a vedere quei fiori che nascono tra la neve anche in inverno!
Che sia un Natale in cui le bacche rosse attirino l’attenzione del nostro cuore per ricordarci che l’Amore è più forte dell’odio!
Che sia un Natale in cui il freddo ci ricordi la bellezza del Calore dell’essere fratelli e sorelle, nati dallo stesso tronco da cui ha vita il Germoglio di Iesse!