Pubblichiamo di seguito un Comunicato Stampa in merito alla manifestazione del 30 gennaio 2016
“In merito alla manifestazione organizzata a Roma il prossimo 30 gennaio riteniamo sia doveroso esprimere tutta la nostra preoccupazione per la paventata approvazione di un decreto di legge ritenuto da più parti fuorviante soprattutto in merito al diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. Riteniamo doveroso esprimere la nostra posizione certi che il provvedimento che si vuole approvare non è rispettoso delle reali richieste del Paese e assolutamente alieno dal sentire della gente comune.
Nella coscienza democratica che tutti hanno il diritto di esprimere liberamente e pacificamente le proprie idee i singoli aderenti al nostro movimento parteciperanno convinti, secondo le possibilità di ciascuno, alla manifestazione a Roma o ad altre iniziative a livello locale, in particolare a veglie e momenti di preghiera.
In questo momento davvero delicato per il futuro di intere generazioni del nostro Paese, ci sentiamo in dovere di invitare tutti i nostri amici e simpatizzanti a fare lo stesso
Non abbiamo mai voluto essere strumentalizzati politicamente o ideologicamente e, a maggior ragione, non vogliamo che questo avvenga oggi. Siamo però in dovere di dichiarare che la posizione che ci rappresenta è quella della Chiesa Cattolica, espressa in questi giorni con estrema chiarezza anche da Papa Francesco: “Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”(cfr http://www.news.va/it/news/papa-a-rota-romana-la-famiglia-non-sia-confusa-con).
Riteniamo con convinzione che Il testo del decreto di legge Cirinnà crei confusione sull’istituto della famiglia – cellula madre di ogni società – e neghi i diritti fondamentali del bambino. Riguardo agli altri aspetti del decreto, ricordiamo che a suo tempo il Pontificio Consiglio per la Famiglia si era pronunciato chiaramente sulla tutela dei diritti civili dei singoli che vanno però nettamente distinti da quelli dei più indifesi ovvero dei bambini.
Rivendichiamo il fatto che questa nostra volontà di esprimerci con chiarezza rispetto a temi così centrali per una convivenza sociale rispettosa e accogliente, è frutto di un’esperienza ormai più che ventennale di contatto con il mondo del disagio sociale. Ogni giorno ci imbattiamo e cerchiamo di sanare le gravi e, talvolta irreparabili, ferite che lacune familiari sempre più devastanti e una società non più a misura di famiglia lasciano nella vita dei loro figli e cittadini.
Ci sentiamo perciò nel diritto e nel dovere di far sentire la nostra voce perché siamo convinti che ai nostri figli e alle generazioni future possiamo e dobbiamo dare il maggior bene possibile.”