Inizio a scrivere questa mia testimonianza evocando alcune immagini nella speranza che possano aiutarmi a descrivere sentimenti che, le nude parole rischierebbero di sciupare o esprimere solo in parte.
Ripensando a Mietta e a quello che ha significato per me, la prima immagine che mi si presenta è quella di un porto in cui trovare approdo e riposo dopo ogni “pesca”, riparo sicuro nei giorni di burrasca…ma anche il luogo propizio dove riparare gli scafi feriti dalle onde, ricucire le vele strappate dal vento…riassettare le reti prima di uscire nuovamente al largo.
Tante volte, certo della sua discrezione ho ancorato la mia povera barca in quel porto che è mamma Mietta è stata per me e per tanti. Ricordo in particolare i giorni tristi che seguirono la morte di don Salvatore. Avevo tanto bisogno di piangere e di essere sostenuto per un lutto che sentivo profondamente mio. Con un po’ di pudore una mattina di fine ottobre del 2008 bussai alla porta della sua casetta…parlammo a lungo e piansi a lungo stringendo la sua mano. Nelle settimane successive tornai più volte da lei per sfogarmi della rabbia che torti, veri o presunti, subiti in quel frangente avevano generato.
Un’altra immagine: quella della “famiglia” di Casa Emmanuel!
Sin dagli inizi di questa entusiasmante esperienza, ho condiviso con Mietta la gioia e la responsabilità di essere “genitori” (mi si perdoni l’ardire !) dei nostri seminaristi . Ho fatto così esperienza della sua saggezza, della sua profondità interiore ed intellettuale e della non comune capacità di introspezione. Con un pizzico di orgoglio sento di poter affermare che i seminaristi (e il loro Rettore) hanno sempre occupato un posto speciale nel grande cuore di Mietta e nella sua preziosa preghiera.
Sono convinto che la sua maternità, affettuosamente forte ma non sdolcinata, abbia costituito un elemento fecondo della nostra offerta formativa e una garanzia di discernimento ad angolo giro. Circa questa maternità spirituale verso l’intera opera di Nuovi Orizzonti siamo tutti consapevoli di quanto sia stata preziosa. Una maternità spirituale che si è innestata con vigore sulla sua maternità naturale come sviluppo organico di una vocazione che si è andata concretizzando nel tempo.
Si ! Mietta è stata fondamentalmente e anzitutto madre: madre dei suoi figli naturali (Marco Luca e Chiara) ma anche madre per vocazione di tantissimi altri : preti, seminaristi, consacrati, “piccoli della gioia” …figli della strada reduci dagli inferi più diversi.
Ancora un’immagine:
Mietta è stata una guida esperta nella scalata di tanti verso la Santità.
L’esperienza maturata all’interno del movimento dei Focolari, innestata in un cammino personale e convinto di crescita spirituale, è stato per Mietta, terreno fertile dove far attecchire il carisma di Nuovi Orizzonti. I frutti di questa duplice appartenenza carismatica sono stati per lei gli strumenti per affrontare la “scalata” verso la perfezione.
La santità non si limita alla dimensione personale ma possiede in se una esigenza alla condivisione. In poche parole: la tensione a santificarci ci spinge a volere che anche gli altri si santifichino. Non ci si fa Santi da soli ma insieme e – per dirla alla romana (mi si perdoni la caduta di stile !): in Paradiso più semo e mejo stamo!
Convinta di questo, Mietta, con discrezione ma anche con zelo davvero apostolico, si è fatta capo cordata e guida di tanti mettendo a disposizione l’esperienza acquisita. Lo ha fatto non solo con la parola ma soprattutto con un esempio di vita vissuta. Ne è testimonianza efficace lo “stile” con cui ha vissuto il periodo della sua disabilità contrassegnato da un completo abbandono “in manus tuas” e la serenità con cui è andata incontro a sorella morte.
Concludo con un’ immagine che rappresenta il mio stato d’animo dopo la sua “partenza per il cielo”:
Nostalgia umana…tanta nostalgia ! ..Ma anche la certezza che la presenza fisica è divenuta presenza “accanto” in un modo misterioso ma più intimo. Infatti sappiamo bene che noi non l’abbiamo perduta perché essa dimora prima di noi nella luce di Dio”. Riposa nella pace dei giusti, e vive nella luce di Dio !
Grazie Mietta per quanto hai dato a me e a tanti altri…grazie di esserci stata ! …. Ma grazie soprattutto a Dio che attraverso di te ha reso plasticamente presente per noi la sua patrimaterna tenerezza e premura.
Frosinone 16 febbraio 2017