Tra pochi giorni partiamo per una nuova missione in Brasile dove ho avuto la gioia di vivere diverse esperienze meravigliose. La prima nel 2001 andando con un gruppo che si è occupato proprio del disboscamento e di costruire le fondamenta per la prima casa di accoglienza per i bambini di strada accolti a Nuovi Orizzonti. Tra le tante esperienze estive proposte anche quest’anno – a cui tutti potete partecipare – c’è un gruppo che parte per il Brasile. Cercheremo di condividere quanto vivremo. Intanto ecco una testimonianza scritta da Elisa Simone che ha vissuto un mese di missione lo scorso anno nel Campo missionario nelle Cittadelle Cielo di Fortaleza e Quixadà.
don Davide
Il Brasile è uno dei Paesi a più alta incidenza di minori che vivono condizioni di povertà estrema, con il rischio di subire violenze e sfruttamento. La Comunità Nuovi Orizzonti presente in Brasile a Fortaleza e Quixadà dal 2003 si impegna a restituire ad ogni bambino il suo fondamentale diritto di crescere, di andare a scuola, di giocare, di sorridere. Solo il progetto sociale “Coração” sostiene 450 bambini che vivono nelle favelas e le loro famiglie a Quixadà.
Nella stessa città è presente il centro diurno “Perfeita Alegria” dove i bambini di strada possono trovare un pasto caldo, la possibilità di lavarsi e trovare indumenti puliti, il sostegno scolastico e uno spazio educativo. Ogni giorno il centro è frequentato da circa 60 bambini. Qui vengo formate anche le donne spesso “ragazze madri”. Nella Cittadella Cielo sono presenti anche una comunità di accoglienza per ragazzi e una Fazenda per l’ergoterapia e le “Casette Agape” dove dal 2003 sono tantissimi i meninos de rua accolti in questo centro residenziale.
A Fortaleza invece esiste una Cittadella Cielo chiamata «Condominio Spirituale Uirapuru» (Ceu), i cui iniziatori sono diversi fondatori di movimenti guidati dal promotore frei Hans (fondatore della Fazenda da Esperança), gli altri sono Moyses (fondatore della Comunità Cattolica Shalom), padre Renato Chiera (fondatore della Comunità Casa do Menor) e Chiara Amirante (fondatrice di Nuovi Orizzonti). Il Ceu è un complesso che sorge su una vasta area donata dall’imprenditore Benedito Macedo. Lì convivono o danno il proprio apporto concreto 22 comunità nate da carismi antichi e nuovi in stile di comunione e famiglia attivandosi in diverse attività sociali in una delle città al mondo con un grave problema di turismo sessuale in cui sono coinvolti i bambini oltre ad una escalation di violenza e criminalità.
LA TESTIMONIANZA DI ELISA SIMONE: “Ho incontrato il piccolo bambino che è in me”
Nei mesi precedenti alla partenza, spesso mi sono sentita dire: “Vedrai in Brasile incontrerai un bambino che ti parlerà di te”. Non ci credevo o meglio con tanta superbia pensavo fosse la solita frase retorica e banale! Invece è successo anche a me!
Lungo la strada che congiunge Fortaleza a Quixada, avevo visto la vegetazione cambiare; scesa dal pullman ho pensato di essere arrivata nel deserto. Intorno avevamo un paesaggio completamente diverso.
La Cittadella Cielo è un’oasi nel deserto! E lì anch’io ho incontrato il piccolo me. È stato lui a scegliermi; un ometto di 6 anni!!! All’inizio non capivo e onestamente non ci pensavo neppure, ma come in un puzzle ho rimesso insieme i pezzi ed ho rivisto in Gabrieu e suo fratello maggiore Natanaeu, mio padre e suo fratello e al contempo io e mia sorella da piccole! Vedere le mie dinamiche da fuori mi ha suscitato una sensazione che in questo momento non so definire!
Avrei voluto restare per amarli entrambi e spiegargli che sono un dono immenso l’uno per l’altro! Li porterò nel mio cuore e pregherò per loro ogni giorno. Così come porterò con me tutti i ragazzi in programma. Loro sono stati una scoperta grandiosa, una fonte di amore gratuito per tutti noi. Non abbiamo fatto nulla con loro e per loro, ma ci hanno regalato tutto quello che avevano senza niente volere in cambio.
Dagli sguardi alle condivisioni della Parola sono stati un dono traboccante di dolore e amore. Stando con loro ho vissuto realmente nel “pronto soccorso dell’amore” ed ho toccato con mano cosa significhi “popolo di risorti”.
Con i loro regali hanno donato non il loro superfluo, ma il loro necessario e lì ho sperimentato che anche in me c’è tanta tossicodipendenza. Sia loro che tutti i bambini sono riusciti ad emozionarmi tra disegni e letterine e nel deserto hanno parlato al mio cuore.
Ho lasciato Fortaleza con la consapevolezza che in Brasile si impari ad amare e Quixada mi ha fatto fare un passaggio fondamentale nell’arte di amare: l’esperienza della gratuità!
Elisa Simone