E’ saggio fare memoria di quanto si è vissuto e leggere nella propria storia l’intervento della Provvidenza che attraverso vicende, solo apparentemente umane, realizza un suo misterioso progetto.
E’ in questa logica che vogliamo ricordare il XXV anniversario della fondazione di Nuovi Orizzonti (09 gennaio 1994 – 2019) e ringraziare il Signore per quanto ha fatto per noi e con noi in questo quarto di secolo.
Sin dalle origini Nuovi Orizzonti, ha sperimentato su di sé la verità di quanto Paolo scrive ai Corinzi
“Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti;quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono” (I Cor 1,26 -28)
Nel 1987, Chiara Amirante era solo una giovanissima universitaria, che“pazzamente” decise di scendere nei meandri più pericolosi della stazione centrale di Roma (stazione “Termini”) percondividere con i disperati che vi bivaccano, la certezza che Gesù risorto viene ad illuminare anche gli inferi più oscuri e mettersi in ascolto del grido del popolo della notte.
Gradualmente questa decisione, umanamente azzardata, diviene sintomo di una vocazione che, a sua volta, dopo un attento discernimento da parte della Chiesa, viene riconosciuta come segno di un nuovo carisma donatole dallo Spirito Santo.
Il 09 gennaio 1994, in un contesto di preghiera contrassegnato da un’ evidente intervento soprannaturale, Chiara, prende piena coscienza di ciò che il Signore chiede a lei e ai primi membri della associazione. Questa consapevolezza segna un allargamento di prospettive e di impegno e inaugura un nuovo modo di essere di Nuovi Orizzonti.
Dopo 25 anni Nuovi Orizzonti è oggi una Associazione Internazionale Privata di Fedeli, che si sta diffondendo a livello mondiale. S. Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e soprattutto Papa Francesco, hanno riconosciuto l’importanza del suo carisma.
I numerosi centri, le cittadelle Cielo, i gruppi di consacrati, i collaboratori e i tantissimi amici irradiano in tutto il mondo la forza di questo carisma a servizio dell’evangelizzazione soprattutto di quanti sono emarginati dalla società o lontani dalla fede. Un seminario speciale, forma sacerdoti particolarmente attenti all’evangelizzazione e alla cura pastorale nelle situazioni di emarginazione e disagio.
Sono innumerevoli gli interventi sui mass media, le testimonianze nei convegni, nelle scuole e nelle parrocchie e i libri di Chiara sono dei bestsellers pubblicati e tradotti in diverse lingue.
Prima di tutto questo, però, dobbiamo annotare che, tramite il carisma, la spiritualità e le strutture di “Nuovi Orizzonti”, migliaia di persone sono “uscite dagli inferi” e hanno ri-cominciato a vivere trovando nella gioia che deriva dalla fede nel Risorto la forza di risorgere con Lui.
Al di là delle verifiche di quanto il Signore, per sua grazia, ci ha dato di vivere, questo giubileo d’argento della nostra Comunità può e deve essere una tappa da cui ripartire con entusiasmo e accresciuta consapevolezza.
Entusiasmo nel riscoprire e vivere senza “interpretazioni di comodo” il carisma che ci è stato affidato come dono e come responsabilità, ben delineato negli Statuti approvati dalla Chiesa; carisma che va mantenuto nel suo alveo senza facili deviazioni ma, allo stesso tempo, aperto alla voce dello Spirito Santo che lo incarna nei luoghi e nella storia.
Consapevolezza nel riconoscere la grandezza di quanto la Provvidenza ci affida e ci chiede, facendo tesoro della nostra storia che ci insegna a non avere paura di comprometterci per il Regno. In questi 25 anni infatti, abbiamo imparato che tutto possiamo in Colui che ci dà forza (cfr Fil 4,13) e che Dio non sceglie le persone capaci, ma rende capaci le persone che sceglie.
Siamo solo “servi inutili” che si sforzano di fare ciò che viene richiesto loro (Cfr Lc 17,10). Sappiamo che, come i tralci della vite, senza di Lui non possiamo far nulla (Gv 15,5).
Guardando con stupore a quanto ci è accaduto in questi 25 anni e protesi verso le mete che il Signore vorrà indicarci, facciamo nostra la frase di D.Hammarskjöld: Per tutto quello che è stato: grazie; per tutto quello che sarà: amen.
Pregate per noi… E gioia sia !
Don Sergio Reali