“Ciò che sembrava essere senza via di uscita e portarmi alla morte, ciò che sembrava impossibile, Gesù lo ha reso possibile, ha cambiato la mia vita, io sono un miracolo e sono qui! Usami io sono il tuo miracolo, usami desidero servire te!”
Con queste parole di una bellissima canzone sono stata accolta dai ragazzi provenienti dalla strada che vivono nella Cittadella Cielo di Quixada, in Brasile, e subito un nodo alla gola mi ha tolto il respiro e a stento ho potuto trattenere le lacrime. Lacrime di gioia, di profonda commozione nel contemplare così tanti miracoli anche in questa terra così lontana da noi. Davvero tutti coloro che erano lì ad accogliermi con gioia in Cittadella erano un grande miracolo!
Abbiamo vissuto una splendida giornata di festa in cui i bambini e i ragazzi accolti dalla strada in Cittadella, i consacrati, i volontari, i bambini e le famiglie del progetto Coraçao che ricevono mensilmente una cesta alimentare e frequentano il centro diurno, che frequentano i gruppi su l’arte d’amare, i cenacoli di preghiera, mi hanno manifestato il loro affetto, la loro gioia, la gratitudine per la vita rifiorita nel deserto.
La Cittadella Cielo di Quxada in Brasile si chiama Reina do Sertao – Regina del deserto- e davvero in questa terra, che è molto arida, in tutto il periodo in cui non piove, da giugno a dicembre, la vegetazione si secca e la natura sembra morire. Poi però, all’improvviso, già con le prime piogge, in pochi giorni tutto ritorna verde e il paesaggio cambia completamente il suo aspetto: il deserto fiorisce e diventa irriconoscibile.
Ciò che è più incredibile è che quanto avviene in questa terra desertica, avviene anche in centinaia di cuori che arrivano in questa Cittadella Cielo Regina del deserto, spezzati, induriti, aridi, ‘morti’… ma appena ricevano un po’ di amore, quell’acqua viva di cui il loro cuore da sempre è terribilmente e drammaticamente privato e assetato, ecco rifiorire la vita!!! Quegli stessi sguardi spenti, tristi, spesso disperati, diventano luminosi! Nei corpi, nel cuore, i segni, le cicatrici talvolta indelebili di una vita sfregiata dalla violenza, dalla miseria, dall’abbandono, negli sguardi la luce, la gioia, l’Amore.
Non ci sono parole per esprimere le emozioni vissute nel vedere i bambini arrivati con storie terribili accogliermi con la rappresentazione della parabola del seminatore e contemplare ciò che davvero il seme dell’amore di Gesù ha operato nelle loro vite. Ascoltare i bambini del centro diurno Perfeita Allegria cantare emozionati il nostro canto E gioia sia, tradotto in brasiliano, e vedere quella gioia risplendere nei loro volti segnati da una vita drammatica. Sentire le testimonianze dei ragazzi, distrutti da storie di strada, violenza, droga, alcool, carcere, prostituzione e contemplare gli incredibili miracoli che L’Amore di Dio ha operato nella loro vita, mi ha commosso in profondità.
Ascolto le loro storie, ricevo il loro abbraccio, i bambini mi donano i loro disegni pieni di amore, tutti mi regalano il loro grazie ed io con sempre più fatica trattengo le lacrime. La mia mente subito torna alla mia prima visita in quella terra di 200 ettari che ci era stata offerta per realizzare una Cittadella Cielo. Allora a stento arrivavo a seguire e a trovare i soldi per riuscire a mantenere i tre centri di accoglienza a Piglio, Roma e Montevarchi e la mia salute era già un disastro. Pensare di realizzare una Cittadella Cielo in mezzo a quel deserto, così lontano dall’Italia, umanamente era pura follia! Avevo quindi subito risposto gentilmente che non avevamo né i soldi, né le forze per questa mission-impossible. Ma poi, la prima visita nelle favelas!
Gli sguardi pieni di dolore di bambini mangiati dalla scabbia che vivevano in case di fango e che non avevano di che mangiare. E’ bastata una mia carezza a un bimbo per ritrovarmi subito attorniata da una decina di bambini che volevano abbracciarmi e si litigavano le mie dite per avere un po’ di affetto. I loro sguardi mi hanno raggiunto in profondità come una lama a doppio taglio e … mi hanno rubato il cuore per sempre! Non potevo più dimenticare ciò che avevo visto, la loro sete di amore e subito in preghiera ho compreso che ancora una volta Dio ci chiedeva di fare qualcosa per rispondere al grido inascoltato di questi piccoli. Dio mi ha dato la certezza che ciò che allora mi pareva pura follia con il Suo aiuto sarebbe diventato possibile e che Lui avrebbe realizzato, proprio in quel deserto, la sua Cittadella Cielo per i suoi piccoli!
Vedere oggi la Cittadella, incontrare i bambini nelle favelas, poi le 200 famiglie che ricevono la cesta alimentare ogni mese, vedere i tanti progetti fioriti in questo deserto che hanno riportato vita e speranza a centinaia di piccoli, sentire tanti ragazzi cantare: “ciò che sembrava impossibile Dio lo ha reso possibile: io sono un miracolo, io sono qui!”…. ha ricolmato il mio cuore di una commozione profondissima!
Davvero non ci sono parole per descrivere la gioia profonda nel contemplare come l’Amore di Dio sa sempre sorprenderci e supera ogni nostra immaginazione.
Ogni sera con il cuore traboccante di gratitudine ringrazio Dio con le parole del salmo: “Abbiamo contemplato o Dio le opere del tuo Amore. Stupende e meravigliose sono tutte le tue Opere!”.
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