Dal Diario di don Tonino Catalano, missionario in Bosnia Erzegovina
“Anche oggi, come facciamo ogni mese, con alcuni volontari, siamo partiti dalla Cittadella Orizzonti di Pace di Medjugorje, abbiamo caricato in macchina le buste gialle dei viveri e siamo andati con gioia ad incontrare i nostri fratellini del Progetto Cuore, per portare loro del cibo, ma soprattutto per stare con loro.
Appena giunti al villaggio ci saluta con gioia una donna di 65 anni, di nome N. che ci viene incontro premurosa di accoglierci nella sua semplice e umilissima casa. Accanto alla porta troviamo seduta M., una donna più anziana, di 85 anni circa, dal volto gioioso e sereno, nonostante vivano in condizioni di estrema povertà, senza acqua e luce.
N. ci fa sedere in cucina, ci prepara il caffè e comincia a raccontare la sua storia con il desiderio di trasmetterci come Dio l’aveva aiutata a superare i momenti più terribili e dolorosi della sua vita. Ci racconta di come durante la guerra contro la Serbia, la sua casa fosse diventata una casa di accoglienza per parenti, amici, persone a volte sconosciute, in fuga da Sarajevo. Ha persino accolto, contro il volere di tutti, una bambina serba, orfana di mamma. Anche la signora M. che vive con lei, non è una sua parente, ma N. ha deciso di prendersene cura e la accoglie da diversi anni in casa sua, condividendo con lei il poco che ha. Alla fine abbiamo pregato insieme, con semplicità. In dono, ancora una volta, abbiamo ricevuto la Gioia.”
È solo una delle tante storie del Progetto Cuore in Bosnia ed Erzegovina.
Il progetto di aiuto a circa 200 famiglie in stato di necessità con la distribuzione mensile di viveri, pannoloni, vestiti.
È questa la nostra scuola: sono loro, i piccoli, i poveri, i semplici, gli ultimi che ci insegnano…”