Come vincere la morte che abita il nostro cuore?
Chiara Amirante, fondatrice dell’Associazione internazionale Nuovi Orizzonti, nella puntata de i viaggi del cuore su Canale5 dedicata ai Misteri di Trapani ci offre una sua testimonianza di vita.
Le parole di Chiara Amirante:
Vogliamo oggi riflettere insieme, alla luce di quanto approfondito in questa puntata, su cosa potremmo imparare dal grande mistero della passione di dolore amore vissuto da Gesù su come vivere al meglio la sofferenza.
La sofferenza resta per tutti noi un grande mistero che ci mette in crisi ma nessuno è esonerato dal doverla vivere.
Sono anni che ascolto storie di terribili sofferenze e vivo con persone che hanno il cuore devastato da ferite inimmaginabili. Io stessa vivo in prima persona da tempo alcune malattie croniche che non mi lasciano tregua e mi tolgono il respiro. ma proprio imparando da Gesù in croce continuo a fare l’esperienza di una pace che non è di questo mondo e che resiste anche alle tante prove dolorosissime della vita.
Spesso anche se ci diciamo cristiani dimentichiamo la grande notizia della nostra fede.
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Il Figlio di Dio è l’Emanuele, il Dio con noi che è venuto su questa terra per farsi cari carico di ogni nostro dolore e trasfigurarlo in amore. E lui ci ha detto: “Io sono la Via, la Verità e la Vita” (Gv14,6). Guardando a lui possiamo allora scoprire delle chiavi importanti anche su come vivere la sofferenza. Nel Getsemani Gesù, quando ha era in preda all’angoscia fino al punto di sudare sangue, si è rivolto al Padre con questa forte preghiera: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22.42). Questa è una prima chiave importante: chiedere con fede al Padre di liberarci dalla sofferenza ma allo stesso tempo con piena fiducia nel Suo amore abbandonarsi alla Sua Volontà, con fede che, come ci assicura la Parola di Dio, “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” (Rm8,28). Poi Gesù sulla croce dice un’altra parola che ci lascia del tutto spiazzati: Padre perdonali perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34).
Molte delle nostre sofferenze sono causate da profonde ferite subite da altri. Una seconda chiave importante allora è il Perdono. Il perdono è un grande balsamo per le ferite del cuore molto più per chi lo dona che per chi lo riceve. Viceversa, permetteremo al rancore di avvelenare il nostro cuore.
Poi Gesù, subito prima di rendere lo spirito e morire si rivolge ancora al Padre dicendo: “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46). Nel culmine della sua agonia si riconsegna al Padre con un amore più forte del gelido abbraccio di quella notte mortale.
Ecco, sono certa e ne faccio esperienza ogni giorno, che se guardiamo a Gesù Via e in ogni dolore facciamo nostre queste tre preghiere e le ripetiamo con grande fede, possono diventare delle chiavi preziosissime per non soccombere alle prove della vita e custodire la Pace.