Mi chiamo Chiara Maria Caudo, ho 19 anni, vengo da Taormina e sto partecipando ad un progetto dell’European Solidarity Corps chiamato “Free Mind” presso la “Cittadella Cielo” di Frosinone, sede dell’Associazione Insieme Verso Nuovi Orizzonti Odv. Dopo aver finito la scuola superiore, non sapevo se proseguire gli studi, e soprattutto non sapevo quale facoltà universitaria avrei voluto scegliere. Appena ho saputo della possibilità di partecipare a questo progetto, anche se sapevo che mi avrebbe allontanato da casa, ho pensato subito di partecipare.
Il primo periodo del progetto è stato difficile perché sentivo una grande solitudine interiore, però, per fortuna, non ero sola, c’erano tutti gli altri volontari pronti sempre a scommettere su di me e a darmi tanta forza. Sin da piccola sognavo di diventare un’insegnante della scuola materna, ma in questo periodo non ci pensavo più perché avevo chiuso da tempo questo sogno nel cassetto, non mi sentivo adatta e pensavo che non ce l’avrei fatta.
Durante questo progetto sono cresciuta molto a livello personale ed ho tirato fuori il mio sogno rendendomi conto che non era poi così irrealizzabile, come pensavo: in questi mesi, infatti, mi sono proprio occupata dei bambini. Durante l’attività di accoglienza dei gruppi di bambini ho collaborato con due educatrici simpatiche e gentilissime, da cui ho imparato moltissimo.
Quest’esperienza, grazie ai giochi, ai disegni, alla lettura delle fiabe, mi sta permettendo di contattare la mia bambina interiore che da anni non ascoltavo più, e questo mi fa stare bene. C’è stato un episodio in particolare che mi è rimasto nel cuore, avevo iniziato l’attività da poco, non conoscevo i bambini e loro non conoscevano me, qualche giorno dopo però, mentre stavo pranzando mi sento toccare la spalla, mi giro e vedo una bambina che mi aveva riconosciuta da dietro e che era venuta a salutarmi e ad abbracciarmi. È stato un episodio per me davvero importante, mi sono sentita tanto amata, nonostante i pochi giorni trascorsi con lei, già si era affezionata.
Per me è stata una conferma che sarei riuscita a continuare quel servizio, ma anche che sarei riuscita a fare questo mestiere in futuro.
Sono tanto grata di aver avuto questa occasione per mettermi in gioco con le mie qualità e le mie capacità e per avere avuto modo di scoprire anche miei nuovi talenti. Finalmente sono sicura dell’università in cui mi vorrò iscrivere e del mestiere che vorrò fare.
Chiara Maria Caudo