Mi chiamo Carlotta, ho 21 anni e vengo da un piccolo paesino in provincia di Ferrara. Quest’anno mi è stata offerta la possibilità di vivere un’esperienza di volontariato completamente finanziata dall’Unione europea, all’interno dell’Associazione Insieme Verso Nuovi Orizzonti Odv, presso la sede centrale “Cittadella Cielo” a Frosinone. “Free Mind” è il nome del progetto di cui ho fatto parte insieme ad altri ragazzi e oggi, guardandomi indietro, posso dire che è stato il centro-motore della mia crescita personale e relazionale. Questa scelta per me all’inizio non è stata facile e veloce, nonostante conoscessi già da tempo l’Associazione, era un passo che mi chiedeva di uscire dalla mia zona comfort, di attraversare le mie paure e di mettermi in gioco con tutta me stessa per la prima volta. L’aver lasciato casa e aver fatto un salto nel vuoto è stato il primo passaggio necessario per scoprire che le mie paure, chiusure e difficoltà sono diventate l’unica via da attraversare per arrivare a formarmi come persona e come donna.
Una volta arrivata a Cittadella Cielo tutto è cambiato. La ricchezza che custodisco di più nel mio cuore sono le relazioni create con il gruppo di ragazzi che hanno condiviso questo pezzetto di vita insieme a me: tutti diversi ma uniti dal desiderio di camminare come Gruppo alla ricerca della felicità.
Sono state tante le attività a cui ho potuto partecipare e dove mi sono potuta mettere a servizio, e tanti i laboratori dove ho potuto conoscere, imparare cose nuove e semplici, utili nella vita di tutti i giorni. In particolare però nel mio cuore, sono rimasti indelebili i tanti incontri con ragazzi che ho potuto fare qui a Cittadella grazie all’attività di accoglienza di gruppi in visita. Una delle tante attività che offre questa Associazione e questo progetto è proprio aprire le porte di casa a gruppi di giovani, studenti, ed educatori per passare insieme un momento di scambio e prevenzione.
Sin da subito il mio cuore si è accorto di quanta “sete di senso e amore” avessero queste persone. Di fronte a me non avevo ragazzi svogliati o bulletti, ma ragazzi persi, non ascoltati, senza strumenti per vedere i loro talenti, giovani donne e uomini feriti nel profondo del loro cuore da situazioni di non-amore o ancora peggio adolescenti senza sogni. Ogni volta che riuscivo ad incrociare anche solo per un attimo i loro occhi, il mio cuore batteva sempre più forte e capivo come questo “mondo interiore” che si vivevano richiamava in maniera sempre più forte il mio.
Anche io vivevo un forte non senso prima di fare questo “salto”, questo “cambio rotta”. Quegli occhi persi erano i miei, quel caos profondo e perfettamente mascherato da un occhiale e da un sorriso gigante per me era facile da riconoscere. Ogni momento di ascolto e condivisione lasciava un’impronta indelebile nella mia mente e nel mio cuore e diventava uno strumento per scoprire tutto quello che di me avevo seppellito o cancellato. In un primo momento mi sono spaventata nello scontrarmi con le mie fragilità, e spesso mi sono ritrovata a fare a pugni con paure che scoppiavano dentro di me senza alcun preavviso, ma questo è stato l’inizio di un percorso di conoscenza della “vera” Carlotta, della sua storia e delle sue vere capacità.
Più lavoravo su me stessa, più questi incontri diventavano per me un’occasione di scambio, di amore e di ascolto reciproco che nel passare dei mesi mi hanno aiutata a conoscere alcuni miei talenti: sensibilità, empatia, ascolto e dialogo. Più mi aprivo, più scoprivo che potevo restituire quel bello che in me avevo incominciato a vedere;
più ascoltavo in silenzio più comprendevo quanto fosse prezioso il dono che ogni persona è, più condividevo più imparavo ad accogliere chi parlava e anche me stessa.
C’è una parola che mi ha segnata in questi mesi: Relazione. Relazione con gli altri, con i punti di riferimento, con i miei compagni di viaggio ma soprattutto con
me stessa. Ho scoperto il valore di ciò che sta alla base della relazione, di quanto ognuno di noi possa diventare un dono per l’altro e viceversa. E quindi a ridonarmi quel valore che prima non mi ero mai data. Questo per me penso sia il punto di arrivo più importante. Un grazie immenso a questo progetto e a chi lo ha pensato per tanti giovani, proprio come me.
Carlotta Calori