La Missione di Nuovi Orizzonti in Brasile.

La Missione di Nuovi Orizzonti in Brasile.
Ci sono luoghi nel mondo dove la vita è un misto di lacrime e speranza. Uno di questi è il Brasile. Nuovi Orizzonti è arrivata anche qui, nella piccola e povera cittadina del Cearà, nel desolato deserto del Sertao,
una regione interna dello stato del Cearà. Qui le lacrime sono abbondanti e le speranze scarse. I missionari di Nuovi Orizzonti hanno scelto di affrontare la sofferenza di questo angolo del Sud America per poter poi
assistere al miracolo dei sorrisi ritrovati dei tanti bambini accolti. Camponovo è uno dei quartieri più desolati della cittadina di Quixadà. Un’isola di disperazione dove manca l’acqua, spesso non c’è energia elettrica e le condizioni igieniche sono al limite della sopravvivenza. Molte delle famiglie di Camponovo sono sostenute dalla comunità di Nuovi Orizzonti, che distribuisce ceste alimentari, materiale scolastico e medicine indispensabili per la vita quotidiana.

Ringrazio Dio perché mio figlio non aveva alcun aiuto, ma grazie a Nuovi Orizzonti sia lui che noi abbiamo
del cibo ed è una benedizione.

Racconta una madre del posto.

In Italia, spesso ci si chiede: Ma i soldi delle missioni arrivano davvero a chi ne ha bisogno? Oggi, grazie alla generosità di molti italiani, diverse famiglie avranno cibo sulla tavola. È solo una goccia nell’oceano, ma
senza, l’oceano avrebbe una goccia in meno. Dania e Sandra sono le responsabili della missione di Nuovi Orizzonti in Brasile e da anni frequentano le favelas di Fortaleza, portando in questi luoghi di sofferenza un po’ di conforto e amore cristiano. Sandra ci racconta:

Quando sono arrivata in Brasile per la prima volta, era per curiosità, per vedere cosa facesse lì l’associazione Nuovi Orizzonti. Ero così presa dal mio egoismo che, nel primo centro aperto a Quixadà, evitavo il contatto con la sofferenza dei bambini, coprendomi con guanti e cappello. Un giorno, mentre facevo la doccia a delle bambine, una di loro, tutta bruciata dalle sigarette e piena di scabbia e pidocchi, si avvicinò a me. Entrambe eravamo terrorizzate: lei dalla mia figura bardata, io dalla
sua sofferenza evidente. Ma in quell’incontro di sguardi, un grido disperato fece breccia nel mio cuore: “Amami, almeno tu!” Da quel momento la mia vita cambiò, iniziando un cammino missionario che dura da oltre 20 anni.

Giulia Ferrandino

 

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