Sono Francesca, ho 30 anni e sto partecipando ad un bellissimo progetto dell’European Solidarity Corps chiamato “Grow up Together” presso la “Cittadella Cielo” di Frosinone, sede dell’Associazione Nuovi Orizzonti fondata da Chiara Amirante per l’aiuto degli ultimi e degli invisibili della società.
Questo progetto è stato un’opportunità per accrescere le mie competenze nell’ambito del sostegno sociale per persone “svantaggiate”. Io mi sono ritrovata a svolgere la maggior parte delle mie attività nel centro d’ascolto: un servizio rivolto a tutte le persone che si sentono sole e in difficoltà e che hanno bisogno di sentirsi ascoltate, sostenute a orientate.
Ascoltare le loro storie è stata una grande ricchezza, raccogliere tante lacrime, tante esperienze di vita diverse ma accumunate da un grande senso di solitudine e di disperazione, è stato qualcosa di tanto forte.
Ho avuto l’onore di accogliere tutto ciò che queste persone decidevano di condividermi, cercando nel mio piccolo di fare ciò che potevo: esserci, ascoltarli e cercare di trovare un aiuto concreto per loro. Ho così avuto modo di conoscere i vari progetti di cui l’Associazione Nuovi Orizzonti si occupa: progetti nelle scuole (evangelizzazione, prevenzione, “Progetto T.E.R.R.A.”), nelle carceri, progetti per bambini (asilo, esperienze estive, doposcuola), progetti per persone con dipendenze, per coloro che vivono in strada nelle stazioni, aiuti in collaborazione con la Caritas (distribuzione pacchi) e attività per ragazzi adolescenti (“Ciak si Gira” un progetto che permette di ampliare le loro conoscenze, non solo personali, ma anche in ambito professionale).
Tutti questi progetti, ai quali ho potuto partecipare, portavano tanto entusiasmo e gioia nei bambini e negli adolescenti che siamo riusciti a raggiungere, si vedeva nascere il sorriso sui loro visi e noi avevamo sempre più voglia di essere braccia aperte per chiunque cercasse un luogo di aiuto concreto.
Quest’anno è stato caratterizzato molto da difficoltà a livello globale, dalla pandemia e successivamente da questa nuova guerra, e ciò ha reso più difficoltoso il continuare a dispensare i servizi come prima, ma c’è stato tanto impegno e collaborazione a rimanere aperti e attivi con tutti i servizi possibili. L’accoglienza di persone provenienti dall’Ucraina mi ha aperto ulteriormente la visuale; vedere famiglie lontane dalla loro casa venire accolte a braccia aperte come fossero in famiglia è stato un momento tanto importante, mi ha mostrato davvero come ci sia un’apertura a livello internazionale dell’Associazione.
Durante le giornate di formazione organizzate dall’Agenzia Nazionale per i giovani, che si tenevano online per l’emergenza pandemica, abbiamo avuto la possibilità di creare connessioni con tutti gli altri partecipanti dei progetti europei; ognuno portava la sua esperienza e il suo vissuto. Ci sono stati momenti davvero divertenti e di condivisione profonda; anche in questa circostanza ho avuto modo di sentire tante storie diverse, di conoscere ragazzi che lasciavano la loro nazione, la loro casa, e le loro sicurezze per ampliare i loro orizzonti e fare un’esperienza arricchente; il viverlo è stato entusiasmante.
Ad oggi se dovessi usare una parola per ricapitolare questa esperienza, userei la parola “RICCHEZZA”.