A fine giugno, insieme ad alcuni volontari di Nuovi Orizzonti, ho avuto la possibilità di partecipare ad una bellissima iniziativa presso il Carcere di Frosinone: LA PARTITA CON MAMMA E PAPÀ.
Ognuno di noi può sbagliare, ma ognuno di noi può cambiare perché santo non è chi non sbaglia mai ma chi ha il coraggio di rialzarsi e ricominciare sempre.
Una mattinata molto bella, organizzata in collaborazione con l’area Micors di Nuovi Orizzonti e gli educatori della Casa Circondariale di Frosinone, durante la quale i figli dei detenuti hanno potuto incontrare i genitori in carcere per poter partecipare ad una partita di calcio insieme a loro: “La partita con mamma e papà”.
È stata un’esperienza davvero emozionante, ci siamo ritrovati in mezzo a tantissimi bambini che non vedevano l’ora di poter riabbracciare il loro papà che non vedevano da tanto tempo.
Abbiamo potuto dare il nostro contributo accogliendo tutti questi bambini all’interno di un clima di festa che abbiamo cercato di creare attraverso l’allestimento di un banchetto ricco di bibite, patatine e caramelle, ma soprattutto attraverso una ricca animazione musicale.
Abbiamo aiutato questi bambini ad intonare un tifo calcistico musicale, rivolto ai loro papà, attraverso l’ausilio di bonghi, sonagli e altri strumenti a percussione, abbiamo creato tanti giochi durante i quali i bambini hanno potuto divertirsi e dimenticare il triste contesto in cui si trovavano.
Per me non c’è gioia più grande di quella di poter collaborare nell’area Micors e Animazione e Spettacolo di Nuovi Orizzonti impiegando tutti i miei talenti artistici a servizio di persone svantaggiate che vivono situazioni difficili, vedere anche un solo bambino che è nella sofferenza iniziare a sorridere e a giocare divertendosi con noi non ha prezzo, ma questa esperienza oltre a questo mi ha donato molto di più.
Durante la mattinata mi hanno colpito gli occhi di alcuni papà che erano in carcere da tantissimi anni e che nonostante in passato in qualche modo avessero deluso le aspettative dei loro familiari, oggi invece cercavano di recuperare la loro fiducia, mostrando il loro impegno anche in una cosa semplice come una partita di calcio.
Negli occhi di questi uomini si legge il forte desiderio di ricostruire la loro vita proprio partendo dalle piccole cose: da un gesto di cortesia, da una parola detta con rispetto, da atti di amore rivolti ai loro cari.
Tutti noi ci siamo sentiti profondamente accolti da queste persone che sicuramente provengono da storie molto dolorose e complesse e questo mi ha insegnato tanto, ognuno di noi commette degli errori, ognuno di noi può sbagliare, ma ognuno di noi può cambiare perché santo non è chi non sbaglia mai ma chi ha il coraggio di rialzarsi e ricominciare sempre.
Liliana Zanghì.